Take a piece of me
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Ciriaca+Erre 2012, performance di 3 giorni all’interno di una installazione di 120 mq.
Museo della Permanente, Milano (IT)
Ciriaca+Erre riflette sulla casa come prigione dorata dell’identità femminile.
In un’installazione di oltre 120 mq, con stanze immaginarie in silenzio e a digiuno l’artista ha coinvolto il pubblico in una performance di tre giorni nei quali ha regalato oltre 500 suoi oggetti personali e di valore, dall’80% dei suoi vestiti a motorino, bicicletta,libri, cd ai giochi dei suoi figli.
Ciriaca+Erre rivive, in parte e volontariamente, due eventi che aveva rimosso dalla memoria, e cioè quando da bambina il padre le aveva tolto la casa e i vestiti, la bicicletta etc. e quando all’età di ventisei anni aveva perso di nuovo i suoi averi tramite un’ inondazione. A tre giorni dal Natale, nel clou del consumismo, Ciriaca+Erre rende publica una dimensione privata, ponendo una riflessione sull’identita femminile, sulla dipendenza dagli oggetti e sull’arte come dono e connessione.
Su ogni pezzo un cartellino dove al posto del prezzo leggiamo I’m free con una citazione dell’artista, di Henry David Thoreau e Lao Tzu.
Il pubblico è invitato ad entrare e a scegliere un oggetto per sè e uno da regalare. L’ artista lo accompagna in silenzio mentre in sottofondo si sentono suoni e rumori di piatti, posate, vetri che si infrangono e frasi sussurrate.
Come nella catarsi della tragedia greca, l’artista si libera dal superfluo per giungere all’essenziale, alla ricchezza del vuoto e al semplice fluire della vita.
In un’installazione di oltre 120 mq, con stanze immaginarie in silenzio e a digiuno l’artista ha coinvolto il pubblico in una performance di tre giorni nei quali ha regalato oltre 500 suoi oggetti personali e di valore, dall’80% dei suoi vestiti a motorino, bicicletta,libri, cd ai giochi dei suoi figli.
Ciriaca+Erre rivive, in parte e volontariamente, due eventi che aveva rimosso dalla memoria, e cioè quando da bambina il padre le aveva tolto la casa e i vestiti, la bicicletta etc. e quando all’età di ventisei anni aveva perso di nuovo i suoi averi tramite un’ inondazione. A tre giorni dal Natale, nel clou del consumismo, Ciriaca+Erre rende publica una dimensione privata, ponendo una riflessione sull’identita femminile, sulla dipendenza dagli oggetti e sull’arte come dono e connessione.
Su ogni pezzo un cartellino dove al posto del prezzo leggiamo I’m free con una citazione dell’artista, di Henry David Thoreau e Lao Tzu.
Il pubblico è invitato ad entrare e a scegliere un oggetto per sè e uno da regalare. L’ artista lo accompagna in silenzio mentre in sottofondo si sentono suoni e rumori di piatti, posate, vetri che si infrangono e frasi sussurrate.
Come nella catarsi della tragedia greca, l’artista si libera dal superfluo per giungere all’essenziale, alla ricchezza del vuoto e al semplice fluire della vita.